Che cos’è?

Il Greco di Tufo è un pregiato vino DOCG prodotto in Campania tramite le uve del vitigno “Asprinio Bianco” (detto anche semplicemente “Greco”).

Uvaggio

Per quanto riguarda l’uvaggio del vino Greco di Tufo, per una percentuale che va dall’85% sino al 100%, vengono utilizzate le uve di Asprinio Bianco, mentre per il resto dalle uve, dal vitigno “Coda di Volpe” bianco, per un disciplinare compreso fra lo 0% e il 15%.

Storia

La storia del Greco di Tufo affonda nell’antichità degli antichi coloni greci della zona, che ne gustavano già da tempo il sapore secco e armonico, come è d’altronde testimoniato dagli affreschi di Pompei, nei quali è possibile vedere il Vesuvio ricoperto dai vigneti (ad esempio come in questo affresco di Pompei).

Origine

Il Greco di Tufo pare sia stato fortemente diffuso lungo le pendici del Vesuvio e che arrivasse sino ad Avellino.

Andando a scavare nella storia del Greco di Tufo notiamo che questo potrebbe essere stato in passato chiamato “Aminea Gemina”, chiamato in questo modo probabilmente per la presenza frequente di doppi grappoli.

Per quanto riguarda l’etimologia di questo antico nome, infatti, il termine “Gemina” significa “doppia”, mentre “Aminea” è un riferimento relativo alla zona di Amina, quindi della Campania.

Aristotele descrive la storia del Greco di Tufo

Secondo quanto riportato storicamente da Aristotele, l’Aminea Gemina (quindi il “Greco di Tufo”), sarebbe stata portata per la prima volta nella zona proprio dai coloni greci dalla Tessaglia, i Pelasgi (popolazioni preelleniche della Grecia).

A Pompei venne fra l’altro ritrovato un affresco nel quale era citato il “vino greco”, ancora confermando le ipotesi sull’origine di questo vitigno. Gli aminei erano una delle popolazioni della Grecia che colonizzarono la fascia costiera del Vesuvio.

Plinio il Vecchio descrive il Greco di Tufo

Un altro testimone dell’antica storia del greco di Tufo fu sicuramente Plinio il Vecchio (23 d.C. – 79 d.C.), che nei suoi scritti amava anche riportare varie specialità culinarie dell’antichità, con interessanti accenni utili agli studi sulla storia dell’enologia (come nel caso della storia del vino retsina).

Plinio il Vecchio riporta questo vino come pregiato, affermando che mai un vino di tale qualità e raffinatezza fosse mai stato versato una sola volta nei banchetti.

La diffusione del greco di Tufo presso Irpinia

Col tempo il Greco di Tufo (l’Aminea Gemina) arrivò sino all’Irpinia a causa del ritiro verso l’interno dei greci. Per altre testimonianze sulla storia del Greco di Tufo è possibile osservare cosa riportarono altri storici e scrittori romani come Catone, Varrone, Virgilio, Plinio e Columella. Quest’ultimo autore, in particolare, dopo aver analizzato varie tipi di vite, definì le viti aminee come quelle dotate di una migliore capacità produttiva.

La storia medievale del Greco di Tufo

La storia del Greco di Tufo in realtà non termina con l’antichità, infatti tali vigneti continuarono ad essere coltivati presso i terreni di Montefusco, come testimoniato dall’autorizzazione concessa dal re verso i suoi soldati a tassare il vino che dal resto del Principato di Ultra arrivava in città (4 carlini per ogni soma di vino).

La corsa storica alla commercializzazione del Greco di Tufo nel resto d’Italia

Presso Montefusco il Greco di Tufo divenne così popolare che negli archivi parrochiali di San’Angelo a Canocello veniva riportato come bem il 61% del totale dei terreni del feudo della Baronia di Montefusco, nel 1704 fossero occupati da vigne.

Durante il 1800, dove il Greco di Tufo continuava ad essere fortemente coltivato (una relazione del sindaco di Tufo riporta come i vigneti si estendessero per ben 286 tomoli) e la produzione migliorò e si espanse la possibilità di commerciare il vino grazie all’introduzione della zolfatura, possibile grazie ai giacimenti di zolfo trovati a Tufo, impedendo agli agenti infettivi di intaccare parte del vino.

La storia moderna del Greco di Tufo

Sarà in questo modo che il tufo inizierà la sua corsa alla vendita verso il resto d’Italia, diventando uno dei vini più prestigiosi e riconosciuti del nostro paese, venendo classificato poi d’apprima nella nel decreto ministeriale del 15/10/1941 (G.U. 17-10-1941 n. 246) e poi in seguito ottenendo l’approvazione DOC nel 1970 col decreto del presidente della Repubblica de 26/03/1970 G.U.130 – 26.05.1970 e quella DOCG nel 2003 col decreto ministeriale 18.07.2003 G.U. 180 – 05.08.2003

Conclusioni sulla storia del Greco di Tufo

Questa è la storia del Greco di Tufo, passato dall’essere un antico vino Greco, oggi non più presente nella lista dei vini tipici della Grecia, all’essere curiosamente un vino storico italiano riconosciuto come di antica maestria: onorate questo percorso così articolato concedendovi un sorso dell’antica bevanda!