Retsina (vino tipico della Grecia)
Il retsina è uno dei vini greci più noti: scritto in greco “Ρετσίνα” (e pronunciato “retzina”), appartiene all’insieme dei vini bianchi resinati o dei vini rosé resinati.
Il retsina ha storia piuttosto antica, legata all’usanza di chiudere le anfore con la resina di pino di Aleppo e all’usanza di mescolare la resina del pino di Aleppo con il mosto in fermentazione, in maniera tale da creare un sottile strato protettivo fra il vino e l’aria e preservare così il vino dall’ossidazione, mantenendo anche un fragrante gusto di pino, che assieme agli aromi del vino va formando uno dei sapori enologici più autentici e apprezzati della Grecia.
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Origini
Il Retsina nasce per conservare e migliorare il vino antico: la resina di pino di Aleppo infatti veniva usata per chiudere le anfore contenenti vino, per poter impedire così il contatto del vino con l’ossigeno, ottenendo una migliore conservazione e conferendo al vino l’aroma della resina.
Una preparazione alternativa era l’inserimento di resina mescolata al mosto in fase di vinificazione.
Il vino che subisce questo processo è chiamato “retsina”.
Il sapore viene descritto come leggermente amaro, piacevole per il palato.
Dove si produce?
Il vino retsina viene prodotto in tutta la Grecia, ma i maggiori centri di produzione di questo vino sono quelli della Grecia centrale, dell’Attica e di Eubea. Anche Cipro, nella zona meridionale, produce del Retsina come denominazione di origine protetta; alcune produzioni di qualità del retsina sono segnalate anche a Milos.
Parlando meno nello specifico ma più in generale potremmo dire che il retsina può essere prodotto in teoria esclusivamente nelle zone tipicamente riconosciute dalle disposizioni elleniche, redatte il 31 dicembre 1980.
Qual è il sapore del retsina?
Il retsina ha un sapore leggermente amaro, con delle tonalità di pino facilmente percepibili; si tratta di un vino da consumare freddo (a 12° gradi centigradi).
Abbinamento del vino Retsina
Il Retsina viene solitamente abbinato a piatti tipici greci, come la classica insalata greca (con feta), le olive di Kalamata e la moussaka, ma spesso anche con i piatti a base di pesce o al formaggio tipico greco manouri.
Il processo di vinificazione del retsina
Il retsina è prodotto con le uve delle varietà di Savatiano, solitamente con Assyrtiko o Rhoditis (chiamate a volte solo “roditis“), spesso anche miscelati, ma vengono usate frequentemente anche altre varietà greche, come nel caso dell’isola di Rodi, dove viene usato l‘Athiri.
Il retsina viene oggi prodotto aggiungendo picoli pezzi della resina di pino di Aleppo nel mosto durante il periodo della fermentazione; dopo un certo lasso di tempo i pezzi di resina vengono mescolati, sino al formarsi di una sottile pellicola di olio resinoso nella sua superficie; i residui solidi, assieme al film in superfice, vengono poi rimossi durante la chiarificazione.
La pellicola di resina aiuta a conservare il vino e proteggerlo dall’ossidazione; di solito oggi viene usata una quantità di resina di pino di Aleppo meno consistente rispetto alla tradizione antica.
Quanta resina si usa per produrre il retsina?
La quantità di resina di pino di Aleppo usata per produrre il retsina è fissata come pari a una quantità di 1 kg o meno per ettolitro (100 litri) di mosto [1].
Tale resina deve essere inserita nel mosto prima della fermentazione; è possibile tuttavia inserire la resina anche dopo la fermentazione del mosto a condizione che la misura del contenuto di etanolo in esso non superi il terzo della misura totale del mosto fermentato [1].

Le leggende sul retsina
Alcune leggende sul retsina, che risalgono alla conquista romana della Grecia, dicono che gli abitanti della Grecia, preoccupati per il saccheggio di vini effettuato dai romani, avessero posto la resina di pino sopra le anforme per creare un deterrente verso i conquistatori e per aumentare la durata del deposito del vino.
Secondo la leggenda i romani erano poco abituati al sapore della resina di pino, ritenuto troppo amaro, e così avrebbero smesso di depredare il vino durante quella guerra.
Un’altra leggenda interessante riguardante il retsina, sebbene non sia sulle origini del vino, dice che il re Eric I di Danimarca e Sigurd I di Norvegia amassero così tanto questo vino da trovare la morte “per aver bevuto troppo retsina”.
La storia del vino retsina
La vera storia del retsina probabilmente inizia molto in là nel tempo, si tratta di un vino che veniva già realizzato nell’antica Grecia: il retsina venne citato per la prima volta dallo scrittore romano di agricoltura Lucio Giunio Moderato Columella, che all’interno del “De Re Rustica” accenna alle tipologie di resina utilizzate per sigillare le anfore di vino; tuttavia (e qui in effetti si dà credito alla leggenda secondo cui ai romani non piacesse questo vino) Columella consiglia di non mischiare la resina di pino ai vini migliori perché (a suo parere naturalmente) il sapore del vino muterebbe in maniera più sgradevole rispetto al gusto naturale dei vini migliori.
Anche Plinio il Vecchio (23 d.C. – 79 d.C.) parla del retsina, all’interno del suo Naturalis Historia, spigando l’usanza di mettere della resina nel mosto di vino in fermentazione e suggerendo di usare la resina di pino delle zone di montagna, ritenuta di alta qualità rispetto a quella delle terre più basse.
Più avanti nel tempo, tramite i celti, nell’impero romano si andò sviluppando l’usanza delle botti e che andò a sostituire l’usanza della resina; tuttavia nell’impero romano d’oriente rimase la tradizione della resina di pino, probabilmente per l’abitudine e la preferenza per il sapore piacevolmente amaro, da sempre apprezzato in quella zona del mediterraneo.
I vitigni del retsina
Come accennato nei paragrafi precedenti il retsina è prodotto utilizzando uve di vari vitigni della Grecia, in particolare costituiscono “l’ossatura” della tradizione del vino retsina le varietà riportate nel seguente elenco:
- Savatiano: è un vitigno a bacca bianca tipicamente usato in Grecia per la produzione del vino Retsina, spesso assieme alle uve del roditis e dell’assyrtiko. Il savatiano è un vitigno tipico dell’Attica, dell’Evia, della Beozia, delle cicladi, di Creta, della Tessaglia e della Macedonia greca.
- Rhoditis: (o semplicemente Roditis) è un vitigno dall’uva rosata, utilizzato per produzione di retsina, tipico della Grecia e in particolare del Peloponneso (ma si può trovare senza troppe difficoltà anche in Tessaglia); il suo nome deriva dalla parola “rodon”, che si potrebbe tradurre come “rosa” e che fa riferimento al colore roseo delle sue uve.
- Assyrtiko: è un vitigno a bacca bianca tipico della Grecia e in particolare delle Cicladi; tuttavia si può trovare con facilità anche lungo il Peloponneso, l’Attica, la Beozia, la Macedonia greca e la Tessaglia. Viene spesso utilizzato per la produzione di vino retsina.
- Athiri: è un vitigno di bacca bianca utilizzato fra le altre produzioni anche per la preparazione del retsina; questa varietà è tipica delle isole dell’Egeo, ma viene coltivata anche nelle cicladi, a Creta, nella Beozia, a Salonicco, nel Dodecaneso, nella Calcidica, presso Evia e infine nella Laconia.
Gradazione
Il vino retsina non ha una elevata gradazione alcolica e generalmente questa si attesta all’11% – 12% del volume del vino.
La gradazione del retsina è solitamente pari a 11 gradi, ma a seconda della produzione si possano avere anche differenti gradi alcolici.
Calorie
Solitamente le calorie per una bottiglia di retsina si aggirano attorno alle 55-100 kcal per ogni 100 ml di vino.
Invecchiamento
Nonostante esistano alcune varietà di retsina che possono prestarsi all’invecchiamento, generalmente si consiglia di consumare il retsina entro circa 1/2 anni o comunque intorno a quest’ottica temporale.

Cocktail con retsina
Esistono numerosi cocktail preparati usando la retsina come ingrediente principale.
Uno dei cocktail a base di retsina fra i più serviti in Grecia è il “Retsina mojito”.
Ecco la ricetta per prepararlo:
- versa il retsina nel bicchiere fino a rimpirlo e metà e versa il tutto nello shaker;
- aggiungi 1,5 cucchiani di miele a piacere nello shaker;
- aggiungi alcune gocce di succo di limone nello shaker eventualmente anche inserendo più succo, a seconda dei gusti);
- aggiungi qualche cubetto di ghiaccio;
- chiudi lo shaker e scuoti;
- versa il tutto in un bicchiere/calice;
- aggiungi a piacere del ginger beer nel bicchiere o nel calice. Il ginger beer è un soft drink a base di zenzero (la radice), acqua, zucchero, succo di limone e lievito;
- aggiungi una decorazione: di solito possono andare bene foglie di menta (senza esagerare) e una fetta di lime o una sottile fetta di limone da sistemare in cima al bicchiere, nel lato superiore;
- il tuo cocktail a base di retsina è pronto, servilo pure!

Prezzo
Solitamente i prezzi del retsina variano a seconda della tipologia scelta e delle modalità di consegna.
I prezzi possono essere bassi per le produzioni meno pregiate, mentre tendono ad aumentare per le più prestigiose.
Tipi di retsina
Sono presenti numerosi brand che producono retsina di ottima qualità. Nei prossimi paragrafi abbiamo raccolto elenco dei marchi più noti nel panorama enologico greco per la produzione di retsina, assieme a un breve riassunto delle qualità del vino considerato.
Cos’è il retsina Malamatina?
Il retsina Malamatina è una produzione fra le più famose al mondo di questo vino e risalirebbe a prima del 1900. I vini retsina Malamatina sono appositamente studiati per cercare di tenere fede ai giusti aromi ed equilibri qualitativi del retsina, costituendo così uno degli “originali” greci più esportati e conosciuti in tutto il mondo.
Cos’è il retsina di Attica?
Un’altra marca famosa di vino retsina è il noto “Retsina di Attica – Kourtaki”, piuttosto diffuso, specialmente nei ristoranti tradizionali greci come produzione di qualità.
Il retsina “Chrysanthi”
Il “ρετσινα χρυσανθη”, pronunciato come “retsina chrysanthi”, è un tipo di retsina prodotto e consumato in Grecia, esportato anche per determinate quantità anche all’estero, piuttosto noto e di una certa fama.
Questa produzione di pregio greca viene consigliata per l’accompagnamento della carne alla griglia.
Il sapore del “retsina chrysanthi” si presenta come ricco e dai tratti aromatici.
Il retsina “papagiannakos”
Il retsina papagiannakos è un vino apprezzato da accompagnare ai cibi di mare; questo vino si presenta come un retsina profumato, con i toni aromatici della resina di pino di Aleppo e con profumi sottili e signorili.
Il colore del retsina papagiannakos, una volta versato in calice, è di un piacevole giallo paglierino luminoso.
Il retsina “Lafkiotis”
Il “retsina Lafkiotis” viene prodotto mediante delle resine di pino selezionate per la notevole freschezza, in quanto prelevate con tempestività e prontezza durante il periodo della raccolta delle uve, e impiegate con rapidità nel mosto durante il periodo della fermentazione.
In questo modo il “retsina Lafkiotis” riesce a raccogliere tutto l’aroma della resina nel migliore dei modi, trasferendolo nel sapore e nel profumo di questo ottimo vino greco.
Il “retsina Lafkiotis” si presenta con profumi leggeri e fruttati, dai tratti nobili e distinti, il colore del vino è quello del giallo dorato, lucente.
Il retsina Lafkiotis viene consigliato per accompagnare i secondi piatti di pesce, ma anche i formaggi meno stagionati.
Il retsina “Kourtaki”
Il “retsina Kourtaki” fa parte dei vini più noti ed esportati dell’Attica, ha ottenuto da tempo un notevole successo nelle esportazioni al di fuori del paese ellenico, rimanendo come uno dei leader principali anche all’interno della Grecia stessa, dove è consumato con piacere.
Il “retsina Kourtaki” è prodotto secondo le pratiche della tradizione vinicola greca e il relativo disciplinare utilizzando resina di pino d’Aleppo, che nel periodo della fermentazione potrà trasferire le sue note aromatiche e gustative al mosto in fermentazione, regalando uno dei sapori più famosi e amati di tutta la Grecia.
Il “retsina Kourtaki” è consigliato per accompagnare le carni bianche, insalate greche e i piatti a base di pesce.
Il retsina Kostantakis
Una produzione di retsina nota per l’alta qualità e le caratteristiche particolari è quella offerta dal retsina Kostantakis.
Il vino retsina Kostantakis in questo caso presenta un sapore pregiato e munificente, con tonalità uniche fornite dalla composizione del terreno dell’isola.
Questo vino viene consigliato per le carni rosse dell’agnello, ma anche per i piatti cucinati con pesce fresco e saporito, conditi con il gusto più deciso.
Il retsina Kechris
Il “retsina Kechris” è uno dei più raffinati della catagoria, prodotto con uve pregiate, e fatto invecchiare per lungo tempo: è il caso del retsina “lacrima di pino” (Tear of the pine), che in greco porta il nome di “Δάκρυ του Πεύκου”.
Il retsina “Lacrima di pino”, prodotto da Kechris, è sicuramente un vino greco di alto livello, dagli aromi completi, ritenuto adatto all’invecchiamento.
Il retsina Michalis Georgiades
Il “retsina Michalis Georgiades” viene prodotto con uve selezionate, si tratta di un vino dal colore dorato e luminoso, presenta oltre al classico sapore di resina di pino d’Aleppo anche un leggero e piacevole aroma di limone.
Si tratta di un tipo di retsina piuttosto famoso adatto al pesce fritto e ai formaggi, che va servito fresco in tavola.
Il retsina Kechribari
Il retsina “Kechribari” è una tipologia di retsina da servire fresca (possibilmente da 6° fino a 9°) spesso consigliata per accompagnare pietanze greche di mare o antipasti insaporiti da condimenti piccanti.
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Curiosità sul retsina
Esiste un asteroide, chiamato “2303 Retsina”, che prende questo nome proprio per omaggiare questo antico vino: venne infatti scoperto da Paul Wild nel 24 marzo 1979, un amante del Peloponneso e del retsina.
Il retsina come vino “tradizionale” di Atene
Il retsina è comunemente noto in quanto “ufficiale” vino di Atene, questo perché l’area dove ha avuto la sua principale diffusione a livello storico è stata quella di Atene stessa, tanto che la città si potrebbe dire sia stata uno “scrigno” che nel tempo ha aiutato a conservare la tradizione del retsina evitando che venisse cancellata coi secoli, e permettendo la riscoperta di questo vino dalle osterie di Atene, sino alla diffusione ormai internazionale odierna.
Oggi il retsina è considerato un prodotto “immagine” della Grecia, tanto da essere richiesto massicciamente dai turisti alla ricerca dei sapori più autentici della tradizione greca, nonché nei migliori ristoranti a tema, con numerose produzioni di qualità e lusso apprezzate in numerose enoteche di alto livello.
Informazioni aggiuntive
Altre marche e tipologie note di Retsina sono:
- Retsina Domaine Papagiannakos
- Retsina “Roza”
- Ritinitis Nobilis Retsina
- Retsina Tetramythos
- Retsina Cambas Blanc
- Retsina Cambas
- Retsina Tetramythos

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Bibliografia
[1] Regolamento n. 606/2009 della commissione del 10 luglio 2009, visionato alla data attuale.
Altri articoli sul retsina

Curiosità sul retsina
- Il retsina è stato citato dal cantautore Vinicio Capossela all’interno del brano “Rebetiko μου”, contenuto nell’album “Rebetiko Gymnastas”.
- Il retsina è citato all’interno dell’album “Aja” (1977) degli Steely Dan, un gruppo statunitense, nella canzone “Home at last”.
- Esiste un asteroide chiamato “2303 Retsina“
Schema
Retsina | |
Caratteristiche | |
---|---|
Paese di origine | Grecia ![]() |
Colore | Bianco, rosato |
Principali regioni di coltivazione | Grecia centrale |
Ascolta la versione audio dell’articolo
Puoi ascoltare la versione audio/lettura di questa pagina tramite la visione dei seguenti due video sul vino retsina:
Nell’antichità il retsina potrebbe aver avuto anche il nome di “retinitis oenos”. Solitamente il retsina è considerato un vino greco perfetto per accompagnare l’aragosta, il tortino agli spinaci greco, chiamato “Spanakopita”, il tortino di formaggio greco tradizionale chiamato “tiropita”, poi il merluzzo alla greca e altri tipi di pesce “bianco”, le selezioni di antipasti e apertivi di prodotti tipici greci come taglieri con involtini di foglie di vite, olive greche e formaggi tradizionali. Chiaramente sarebbe giusto dire inoltre che il retsina è protetto non solo dalla particolare lavorazione ma anche dalle regole con cui è registrato e salvaguardato dall’unione europea: non è possibile ad esempio chiamare retsina qualsiasi vino aromatizzato con la resina ma solamente il vino che sia stato prodotto con le uve e le località geografiche descritte per legge.
Avrei una domanda sul retsina e sulla sua storia: per quale motivo fra i tanti tipi di resine (ad esempio mastice, lentisco, ambra, benzoino) venne impiegata per la preparazione del retsina proprio quella del pino di Aleppo (Pinus halepensis)?
I motivi per cui fra le tante resine è stata preferita quella del pino di Aleppo in passato per conservare il vino penso siano piuttosto pochi ma abbastanza efficaci. Secondo la mia opinione infatti il retsina è stato creato con quello che più facilmente i greci potevano trovare nel territorio e che avesse le funzioni ricercate, ovvero la resina del Pinus halepensis. Il Pinus halepensis infatti è molto diffuso in tutto il mediterraneo e in modo particolare è registrata una sua forte presenza nella Grecia continentale, dando in passato così una facile reperibilità a chi volesse produrre il vino retsina.
Il secondo motivo è che la resina del pino di Aleppo ha un forte e piacevole aroma, ma specialmente una capacità di prevenire l’ossidazione del vino notevole, praticamente riusciva a essere un conservante naturale e in un’epoca dove scarseggiavano i metodi di conservazione, la resina di pino doveva sembrare senz’altro un ottimo metodo per i vini, infatti possiamo proprio dire che abbia sempre svolto la sua funzione a dovere.
Un saluto, vorrei sapere se possibile da che vitigno si ottiene il retsina. Grazie.
Il retsina non ha un vitigno a sé ma piuttosto, essendo una tipologia ben specifica di vino, ha un’insieme di vitigni con i quali è solitamente realizzato. Come potrai facilmente notare leggendo l’articolo, i vitigni che dovrebbero essere usati per il retsina sono alcune varietà greche particolari. In un certo senso potremmo dire che il savatiano è il “vitigno del retsina” in quanto di solito è il principale ingrediente, è più usato come mosto da fermentare, questo vino, ma in realtà sarebbe più corretto parlare di “vitigni” del retsina più importanti, ovvero: Savatiano, Assyrtiko, Rhoditis e Athiri.
Mentre a prima vista il retsina sembra un normale vino bianco, che “lontanamente” all’olfatto odora di pino di aleppo, con l’assaggio il sapore evolve diversamente a seconda della varietà utilizzata. Nei tempi antichi il sapore del retsina era molto più improntato sul pino in quanto si usava mettere solitamente più resina rispetto a oggi, dove il gusto di pino è meno forte. Gli aromi in realtà possono cambiare moltissimo anche a seconda della marca che infatti usa a seconda del caso una varietà di uve o l’altra. Oltre al pino l’aroma più comune è quello del limone, spesso con alcune tonalità della mela. Possono tuttavia presentarsi anche aromi di lino e di rosa; se viene usato l’Assyrtiko il sapore rimane più netto mentre se usato il savatiano il gusto è più delicato, con tendenze che arrivano anche, oltre alla mela, alla pesca. Alcuni trovano il gusto del retsina leggermente (ma gradevolmente) amaro, specie verso la fine.
Ho provato tempo fa il retsina Malamatina, che nonostante sia uno dei più popolari in Grecia ha una storia di tradizione e qualità che parte da un tempo ormai lontano… non vorrei sbagliarmi, ma credo fine del milleottocento. Il celebre marchio del retsina Malamatina è rappresentato di solito assieme al suo logo, piuttosto simpatico, raffigurante un uomo mentre beve retsina e una chiave che “apre” il suo stomaco. Trovare un buon retsina Malamatina da acquistare e bere non è molto difficile, anche se al di fuori dalla Grecia. Nella sua modesta bottiglia, il retsina Malamatina è tra i più leggeri. Va bevuto fresco (10° o 12°) ed è perfetto con il pesce, con il formaggio fresco e con secondi di carne bianca. Oltre alla resina di Aleppo, mi era sembrato di sentire un tocco quasi di limone.
Ciao Marco, ottima citazione! Il retsina malamatina infatti è uno dei retsina più noti di tutti i tempi e viene prodotto dalla cantina greca Malamatina, operante già dal 1895. La retsina malamatina ha un leggero aroma di spezie e viene prodotta durante un procedimento nel quale viene attentamente tenuta sotto sorveglianza la temperatura del vino e selezionata la qualità del mosto da utilizzare per la produzione del vino. Ha giustamente un gusto che ricorda molto la resina di pino, che viene aggunta durante la fermentazione in modeste quantità. Il retsina malamatina è una delle tipologie di retsina più vendute in tutto il mondo. Da poco la cantina Malamatina ha partecipato anche al food Expo della Grecia (edizione del 2019) ed è continuamente parte di eventi dedicati al mondo del gusto e del vino, con un occhio di riguardo verso le fiere riguardanti la cucina tradizionale ed i prodotti tipici della Grecia.
Ciao “T.Dr.” grazie per aver letto la nostra pagina sul vino retsina. Come dici tu, le cantine della Greek Wine Cellars sono tra le più rappresentative della Grecia, sia per una questione di produzione che per una questione storica: fondate nel 1895 da Vassilis Kourtakis, sicuramente rappresentano una pietra miliare dell’enologia greca. Il retsina Kourtaki venne studiato dal figlio di Vassilis Kourtakis, ovvero Dimitris Kourtakis, che dopo aver studiato enologia in Francia presso Digione iniziò a introdurre nella cantina il retisina e in seguito a differenziarne più varietà. Oggi è una delle cantine maggiori della Grecia, tant’è che produce numerosi altri vini greci oltre al retsina.