Il retsina è uno dei vini greci più noti: scritto in greco “Ρετσίνα” (e pronunciato “retzina”), appartiene all’insieme dei vini bianchi resinati o dei vini rosé resinati.

Il retsina ha storia piuttosto antica, legata all’usanza di chiudere le anfore con la resina di pino di Aleppo e all’usanza di mescolare la resina del pino di Aleppo con il mosto in fermentazione, in maniera tale da creare un sottile strato protettivo fra il vino e l’aria e preservare così il vino dall’ossidazione, mantenendo anche un fragrante gusto di pino, che assieme agli aromi del vino va formando uno dei sapori enologici più autentici e apprezzati della Grecia.

 

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Una foto raffigurante una bottiglia di retsina. (Immagine da Wikipedia)

 

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Origini

Il Retsina nasce per conservare e migliorare il vino antico: la resina di pino di Aleppo infatti veniva usata per chiudere le anfore contenenti vino, per poter impedire così il contatto del vino con l’ossigeno, ottenendo una migliore conservazione e conferendo al vino l’aroma della resina.

Una preparazione alternativa era l’inserimento di resina mescolata al mosto in fase di vinificazione.

Il vino che subisce questo processo è chiamato “retsina”.

Il sapore viene descritto come leggermente amaro, piacevole per il palato.

Dove si produce?

Il vino retsina viene prodotto in tutta la Grecia, ma i maggiori centri di produzione di questo vino sono quelli della Grecia centrale, dell’Attica e di Eubea. Anche Cipro, nella zona meridionale, produce del Retsina come denominazione di origine protetta; alcune produzioni di qualità del retsina sono segnalate anche a Milos.

Parlando meno nello specifico ma più in generale potremmo dire che il retsina può essere prodotto in teoria esclusivamente nelle zone tipicamente riconosciute dalle disposizioni elleniche, redatte il 31 dicembre 1980.

Qual è il sapore del retsina?

Il retsina ha un sapore leggermente amaro, con delle tonalità di pino facilmente percepibili; si tratta di un vino da consumare freddo (a 12° gradi centigradi).

Abbinamento del vino Retsina

Il Retsina viene solitamente abbinato a piatti tipici greci, come la classica insalata greca (con feta), le olive di Kalamata e la moussaka, ma spesso anche con i piatti a base di pesce o al formaggio tipico greco manouri.

Il processo di vinificazione del retsina

Il retsina è prodotto con le uve delle varietà di Savatiano, solitamente con Assyrtiko o Rhoditis (chiamate a volte solo roditis“), spesso anche miscelati, ma vengono usate frequentemente anche altre varietà greche, come nel caso dell’isola di Rodi, dove viene usato lAthiri.

Il retsina viene oggi prodotto aggiungendo picoli pezzi della resina di pino di Aleppo nel mosto durante il periodo della fermentazione; dopo un certo lasso di tempo i pezzi di resina vengono mescolati, sino al formarsi di una sottile pellicola di olio resinoso nella sua superficie; i residui solidi, assieme al film in superfice, vengono poi rimossi durante la chiarificazione.

La pellicola di resina aiuta a conservare il vino e proteggerlo dall’ossidazione; di solito oggi viene usata una quantità di resina di pino di Aleppo meno consistente rispetto alla tradizione antica.

Retsina caratteristiche

Retsina ingredienti

Quanta resina si usa per produrre il retsina?

La quantità di resina di pino di Aleppo usata per produrre il retsina è fissata come pari a una quantità di 1 kg o meno per ettolitro (100 litri) di mosto [1].

Tale resina deve essere inserita nel mosto prima della fermentazione; è possibile tuttavia inserire la resina anche dopo la fermentazione del mosto a condizione che la misura del contenuto di etanolo in esso non superi il terzo della misura totale del mosto fermentato [1].

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Nella foto viene mostrato al dettaglio il colore del vino retsina, situato sopra il calice in foto. Come potete vedere il più diffuso è quello giallo paglierino, con sottili riflessi dovuti alla resina.

 

Le leggende sul retsina

Alcune leggende sul retsina, che risalgono alla conquista romana della Grecia, dicono che gli abitanti della Grecia, preoccupati per il saccheggio di vini effettuato dai romani, avessero posto la resina di pino sopra le anforme per creare un deterrente verso i conquistatori e per aumentare la durata del deposito del vino.
Secondo la leggenda i romani erano poco abituati al sapore della resina di pino, ritenuto troppo amaro, e così avrebbero smesso di depredare il vino durante quella guerra.

Un’altra leggenda interessante riguardante il retsina, sebbene non sia sulle origini del vino, dice che il re Eric I di Danimarca e Sigurd I di Norvegia amassero così tanto questo vino da trovare la morte “per aver bevuto troppo retsina”.

La storia del vino retsina

La vera storia del retsina probabilmente inizia molto in là nel tempo, si tratta di un vino che veniva già realizzato nell’antica Grecia: il retsina venne citato per la prima volta dallo scrittore romano di agricoltura Lucio Giunio Moderato Columella, che all’interno del “De Re Rustica” accenna alle tipologie di resina utilizzate per sigillare le anfore di vino; tuttavia (e qui in effetti si dà credito alla leggenda secondo cui ai romani non piacesse questo vino) Columella consiglia di non mischiare la resina di pino ai vini migliori perché (a suo parere naturalmente) il sapore del vino muterebbe in maniera più sgradevole rispetto al gusto naturale dei vini migliori.

Anche Plinio il Vecchio (23 d.C. – 79 d.C.) parla del retsina, all’interno del suo Naturalis Historia, spigando l’usanza di mettere della resina nel mosto di vino in fermentazione e suggerendo di usare la resina di pino delle zone di montagna, ritenuta di alta qualità rispetto a quella delle terre più basse.

Più avanti nel tempo, tramite i celti, nell’impero romano si andò sviluppando l’usanza delle botti e che andò a sostituire l’usanza della resina; tuttavia nell’impero romano d’oriente rimase la tradizione della resina di pino, probabilmente per l’abitudine e la preferenza per il sapore piacevolmente amaro, da sempre apprezzato in quella zona del mediterraneo.

 

 

I vitigni del retsina

Come accennato nei paragrafi precedenti il retsina è prodotto utilizzando uve di vari vitigni della Grecia, in particolare costituiscono “l’ossatura” della tradizione del vino retsina le varietà riportate nel seguente elenco:

  • Savatiano: è un vitigno a bacca bianca tipicamente usato in Grecia per la produzione del vino Retsina, spesso assieme alle uve del roditis e dell’assyrtiko. Il savatiano è un vitigno tipico dell’Attica, dell’Evia, della Beozia, delle cicladi, di Creta, della Tessaglia e della Macedonia greca.
  • Rhoditis: (o semplicemente Roditis) è un vitigno dall’uva rosata, utilizzato per produzione di retsina, tipico della Grecia e in particolare del Peloponneso (ma si può trovare senza troppe difficoltà anche in Tessaglia); il suo nome deriva dalla parola “rodon”, che si potrebbe tradurre come “rosa” e che fa riferimento al colore roseo delle sue uve.
  • Assyrtiko: è un vitigno a bacca bianca tipico della Grecia e in particolare delle Cicladi; tuttavia si può trovare con facilità anche lungo il Peloponneso, l’Attica, la Beozia, la Macedonia greca e la Tessaglia. Viene spesso utilizzato per la produzione di vino retsina.
  • Athiri: è un vitigno di bacca bianca utilizzato fra le altre produzioni anche per la preparazione del retsina; questa varietà è tipica delle isole dell’Egeo, ma viene coltivata anche nelle cicladi, a Creta, nella Beozia, a Salonicco, nel Dodecaneso, nella Calcidica, presso Evia e infine nella Laconia.

 

Gradazione

Il vino retsina non ha una elevata gradazione alcolica e generalmente questa si attesta all’11% – 12% del volume del vino.

La gradazione del retsina è solitamente pari a 11 gradi, ma a seconda della produzione si possano avere anche differenti gradi alcolici.

Calorie

Solitamente le calorie per una bottiglia di retsina si aggirano attorno alle 55-100 kcal per ogni 100 ml di vino.

Invecchiamento

Nonostante esistano alcune varietà di retsina che possono prestarsi all’invecchiamento, generalmente si consiglia di consumare il retsina entro circa 1/2 anni o comunque intorno a quest’ottica temporale.

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Nella foto, un calice di retsina.

 

Cocktail con retsina

Esistono numerosi cocktail preparati usando la retsina come ingrediente principale.

Uno dei cocktail a base di retsina fra i più serviti in Grecia è il “Retsina mojito”.

Ecco la ricetta per prepararlo:

  • versa il retsina nel bicchiere fino a rimpirlo e metà e versa il tutto nello shaker;
  • aggiungi 1,5 cucchiani di miele a piacere nello shaker;
  • aggiungi alcune gocce di succo di limone nello shaker eventualmente anche inserendo più succo, a seconda dei gusti);
  • aggiungi qualche cubetto di ghiaccio;
  • chiudi lo shaker e scuoti;
  • versa il tutto in un bicchiere/calice;
  • aggiungi a piacere del ginger beer nel bicchiere o nel calice. Il ginger beer è un soft drink a base di zenzero (la radice), acqua, zucchero, succo di limone e lievito;
  • aggiungi una decorazione: di solito possono andare bene foglie di menta (senza esagerare) e una fetta di lime o una sottile fetta di limone da sistemare in cima al bicchiere, nel lato superiore;
  • il tuo cocktail a base di retsina è pronto, servilo pure!

 

Bottiglia di vino retsina e calice pieno sul tavolo foto
Nella foto, una bottiglia di retsina greco e un calice riempito di vino, nello sfondo un panorama naturale marittimo della Grecia. Fonte immagine: Pixabay.

Prezzo

Solitamente i prezzi del retsina variano a seconda della tipologia scelta e delle modalità di consegna.

I prezzi possono essere bassi per le produzioni meno pregiate, mentre tendono ad aumentare per le più prestigiose.

 

Tipi di retsina

Sono presenti numerosi brand che producono retsina di ottima qualità. Nei prossimi paragrafi abbiamo raccolto elenco dei marchi più noti nel panorama enologico greco per la produzione di retsina, assieme a un breve riassunto delle qualità del vino considerato.

Cos’è il retsina Malamatina?

Il retsina Malamatina è una produzione fra le più famose al mondo di questo vino e risalirebbe a prima del 1900. I vini retsina Malamatina sono appositamente studiati per cercare di tenere fede ai giusti aromi ed equilibri qualitativi del retsina, costituendo così uno degli “originali” greci più esportati e conosciuti in tutto il mondo.

Cos’è il retsina di Attica?

Un’altra marca famosa di vino retsina è il noto “Retsina di Attica – Kourtaki”, piuttosto diffuso, specialmente nei ristoranti tradizionali greci come produzione di qualità.

Il retsina “Chrysanthi”

Il “ρετσινα χρυσανθη”, pronunciato come “retsina chrysanthi”, è un tipo di retsina prodotto e consumato in Grecia, esportato anche per determinate quantità anche all’estero, piuttosto noto e di una certa fama.

Questa produzione di pregio greca viene consigliata per l’accompagnamento della carne alla griglia.

Il sapore del “retsina chrysanthi” si presenta come ricco e dai tratti aromatici.

Il retsina “papagiannakos”

Il retsina papagiannakos è un vino apprezzato da accompagnare ai cibi di mare; questo vino si presenta come un retsina profumato, con i toni aromatici della resina di pino di Aleppo e con profumi sottili e signorili.

Il colore del retsina papagiannakos, una volta versato in calice, è di un piacevole giallo paglierino luminoso.

Il retsina “Lafkiotis”

Il “retsina Lafkiotis” viene prodotto mediante delle resine di pino selezionate per la notevole freschezza, in quanto prelevate con tempestività e prontezza durante il periodo della raccolta delle uve, e impiegate con rapidità nel mosto durante il periodo della fermentazione.

In questo modo il “retsina Lafkiotis” riesce a raccogliere tutto l’aroma della resina nel migliore dei modi, trasferendolo nel sapore e nel profumo di questo ottimo vino greco.

Il “retsina Lafkiotis” si presenta con profumi leggeri e fruttati, dai tratti nobili e distinti, il colore del vino è quello del giallo dorato, lucente.

Il retsina Lafkiotis viene consigliato per accompagnare i secondi piatti di pesce, ma anche i formaggi meno stagionati.

Il retsina “Kourtaki”

Il “retsina Kourtaki” fa parte dei vini più noti ed esportati dell’Attica, ha ottenuto da tempo un notevole successo nelle esportazioni al di fuori del paese ellenico, rimanendo come uno dei leader principali anche all’interno della Grecia stessa, dove è consumato con piacere.

Il “retsina Kourtaki” è prodotto secondo le pratiche della tradizione vinicola greca e il relativo disciplinare utilizzando resina di pino d’Aleppo, che nel periodo della fermentazione potrà trasferire le sue note aromatiche e gustative al mosto in fermentazione, regalando uno dei sapori più famosi e amati di tutta la Grecia.

Il “retsina Kourtaki” è consigliato per accompagnare le carni bianche, insalate greche e i piatti a base di pesce.

Il retsina Kostantakis

Una produzione di retsina nota per l’alta qualità e le caratteristiche particolari è quella offerta dal retsina Kostantakis.

Il vino retsina Kostantakis in questo caso presenta un sapore pregiato e munificente, con tonalità uniche fornite dalla composizione del terreno dell’isola.

Questo vino viene consigliato per le carni rosse dell’agnello, ma anche per i piatti cucinati con pesce fresco e saporito, conditi con il gusto più deciso.

Il retsina Kechris

Il “retsina Kechris” è uno dei più raffinati della catagoria, prodotto con uve pregiate, e fatto invecchiare per lungo tempo: è il caso del retsina “lacrima di pino” (Tear of the pine), che in greco porta il nome di “Δάκρυ του Πεύκου”.

Il retsina “Lacrima di pino”, prodotto da Kechris, è sicuramente un vino greco di alto livello, dagli aromi completi, ritenuto adatto all’invecchiamento.

Il retsina Michalis Georgiades

Il “retsina Michalis Georgiades” viene prodotto con uve selezionate, si tratta di un vino dal colore dorato e luminoso, presenta oltre al classico sapore di resina di pino d’Aleppo anche un leggero e piacevole aroma di limone.

Si tratta di un tipo di retsina piuttosto famoso adatto al pesce fritto e ai formaggi, che va servito fresco in tavola.

Il retsina Kechribari

Il retsina “Kechribari” è una tipologia di retsina da servire fresca (possibilmente da 6° fino a 9°) spesso consigliata per accompagnare pietanze greche di mare o antipasti insaporiti da condimenti piccanti.
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Curiosità sul retsina

Esiste un asteroide, chiamato “2303 Retsina”, che prende questo nome proprio per omaggiare questo antico vino: venne infatti scoperto da Paul Wild nel 24 marzo 1979, un amante del Peloponneso e del retsina.

Il retsina come vino “tradizionale” di Atene

Il retsina è comunemente noto in quanto “ufficiale” vino di Atene, questo perché l’area dove ha avuto la sua principale diffusione a livello storico è stata quella di Atene stessa, tanto che la città si potrebbe dire sia stata uno “scrigno” che nel tempo ha aiutato a conservare la tradizione del retsina evitando che venisse cancellata coi secoli, e permettendo la riscoperta di questo vino dalle osterie di Atene, sino alla diffusione ormai internazionale odierna.

Oggi il retsina è considerato un prodotto “immagine” della Grecia, tanto da essere richiesto massicciamente dai turisti alla ricerca dei sapori più autentici della tradizione greca, nonché nei migliori ristoranti a tema, con numerose produzioni di qualità e lusso apprezzate in numerose enoteche di alto livello.

Informazioni aggiuntive

Altre marche e tipologie note di Retsina sono:

  • Retsina Domaine Papagiannakos
  • Retsina “Roza”
  • Ritinitis Nobilis Retsina
  • Retsina Tetramythos
  • Retsina Cambas Blanc
  • Retsina Cambas
  • Retsina Tetramythos

 

Vino retsina sfumature e colori su un calice di vetro
Un calice di vino retsina

 


 


Bibliografia

[1] Regolamento n. 606/2009 della commissione del 10 luglio 2009, visionato alla data attuale.


Altri articoli sul retsina

 

Bottiglia di retsina e bicchiere
Nella foto, una bottiglia di retsina.

 

Curiosità sul retsina

    • Il retsina è stato citato dal cantautore Vinicio Capossela all’interno del brano “Rebetiko μου”, contenuto nell’album “Rebetiko Gymnastas”.
    • Il retsina è citato all’interno dell’album “Aja” (1977) degli Steely Dan, un gruppo statunitense, nella canzone “Home at last”.
    • Esiste un asteroide chiamato “2303 Retsina

 

Schema

Retsina
Caratteristiche
Paese di origine Grecia Vini grecia elenco
Colore Bianco, rosato
Principali regioni di coltivazione Grecia centrale

Attica

Eubea

Cipro

Milo

 

Ascolta la versione audio dell’articolo

Puoi ascoltare la versione audio/lettura di questa pagina tramite la visione dei seguenti due video sul vino retsina: