Il Primitivo di Manduria è un vino italiano a denominazione di origine controllata (DOC), tipicamente prodotto principalmente all’interno della provincia di Taranto e quella di Brindisi; si tratta di uno dei vini tipici della Puglia più conosciuti.

Origine del nome

Il Primitivo di Manduria deriva il suo nome dalle varietà di uve con cui è prodotto, ovvero quelle del vitigno “Primitivo” e dalla zona più conosciuta per la sua produzione, quelle del comune di Manduria (ex Casalnuovo), situato in Puglia.

Storia

L’origine storica di questo vino è discussa, anche se di recente si è fatta strada in particolare un’ipotesi che sembra essere la più accreditata: il vitigno “Primitivo” si ritiene sia originario delle zone balcaniche, popolate in antichità dagli Illiri, un insieme di popolazioni di lingua indoeuropea che durante l’età del ferro erano stanziati nella penisola balcanica.

Il Primitivo divenne poi sempre più conosciuto grazie ai commerci dei fenici e dei greci, che durante il periodo della colonizzazione dell’Italia Meridionale lo portarono specialmente in Lucania e in Campania.

L’interesse per questa varietà di vino si accese in particolare dopo la seconda metà del 1700, quando il primicerio di Gioia del colle , Francesco Filippo Indellicati, si accorse delle particolarità di varietà, già coltivata nelle sue vigne, e iniziò a selezionarla e favorirne la diffusione.

Caratteristiche del vino

Il colore del Primitivo di Manduria è un rosso intenso, dall’aroma fruttato e ampio, adatto all’invecchiamento (che lo rende di un rosso più granulare), dal sapore, pieno, amabile e armonico, secco.

Il residuo zuccherino sia del normale Primitivo di Manduria che del Primitivo di Manduria riserva deve rimanere entro i 18,0 g/l (grammo/litro); l’acidità totale minima è per entrambi di almeno 5 g/l.

Il Primitivo di Manduria riserva può avere un sentore di prugna se odorato ed un sapore più vellutato.

In particolare, il Primitivo di Manduria si trova coltivato presso Manduria, Sava, Maruggio, Lizzano, Gioia del Colle.

Composizione del Primitivo di Manduria

La base ampelografica del Primitivo di Manduria è costituita da un minimo dell’85% di Primitivo e da un massimo di 15% di altre uve a bacca nera non aromatiche.

Titolo alcolometrico

Per quanto riguarda il titolo alcolometrico naturale minimo, questo è del 13,00% vol, mentre per quanto riguarda la tipologia “Riserva” il minimo è del 13,50% vol.

Il titolo alcolometrico volumico totale minimo invece, deve essere per il Primitivo di Manduria pari al 13,5% vol, per il Primitivo di Manduria riserva pari al 14% vol.

Abbinamenti

  • Carni rosse
  • Salumi
  • Formaggi stagionati
  • Dolci a base di cacao

 

Il Primitivo di Manduria si abbina bene con le carni rosse, in particolare con la cacciagione e le carni locali pugliesi (grigliate, arrostite e persino nelle preparazioni in agrodolce), in particolare la carne di agnello, ma anche salumi; altri abbinamenti possibili che riguardano l’ambito della carne rossa si prospetta anche la pasta tradizionale pugliese accompagnata dal ragù; un altro uso spesso consigliato del primitivo è quello di vino rosso per il brasato.

Il Primitivo di Manduria si abbina con piacere anche ad alcuni formaggi soggetti a stagionatura come la cacioricotta, il caciocavallo, il parmigiano, il taleggio, il pecorino, il murazzano.

Alcuni amatori di questo vino privilegiano infine anche l’abbinamento con dolci tradizionali, oltre che dolci a base di cioccolato fondente e frutta secca (mandorle, nocciole, pistacchi, noci brasiliane).


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