Il “De re rustica” di Columella: istruzioni per vigneti e vini degli antichi romani
Che cos’è?
Il “De re rustica” di Lucio Giunio Moderato Columella è una delle opere più note riguardanti l’agronomia durante l’impero romano.
Informazioni sull’autore
Lucio Giunio Moderato Columella (Gades, 4 – 70) si dedicò infatti all’agricoltura ed all’allevamento alla fine della sua carriera militare, dove ebbe un certo successo arrivando nel 34 d.C. ad essere tribuno in Siria.
Descrizioni dell’opera
Il “De re rustica” di Columella è diviso in 12 volumi e rappresenta un punto cardine della tradizione agricola romana; composto in esametri, l’opera ci è pervenuta integra.
Suddivisione
Il “De re rustica” di Columella tratta rispettivamente di:
- Tipologie di terreni
- Viticoltura
- Coltivazione dei frutteti
- Ulivi
- Allevamento di grandi animali come bovini e cavalli
- Allevamento di piccoli animali come asini, ovini, capre, maiali, cani e altri animali
- Allevamento di pollame, piccoli uccelli, pesca e pesci
- Allevamento di animali selvatici: parla delle tipologie di recinti per animali selvatici, di come si effettua una buona apicoltura e di come si dovrebbe produrre il miele o la cera
- Attività di gestione del personale dedito all’agricoltura/allevamento
- Momenti del calendario per la coltivazione
- Tipologie di giardini
- Come mantenere le attività agricole e di allevamento tramite una gestione familiare
Argomenti trattati
Columella spiega quali siano i doveri di un contadino, fornendo delle basi di conoscenza agli agricoltori dell’epoca, assieme ad istruzioni e ricette di vario genere, con una perfetta eleganza.
Columella e il vino Retsina
Un esempio di istruzioni vinicole è il caso del retsina per cui all’interno del “De re rustica” vengono citate da Columella le migliori tipologie di resina da usare per sigillare le anfore di vino e viene consigliato di evitare questo processo di conservazione per i vini migliori (in altre parole di evitare la produzione di retsina tramite le migliori produzioni di vino) perché più utile apprezzare questi vini al naturale senza il mutamento di sapore dato dalla resina.
Si potrebbe pensare quindi che Columella (al contrario della tradizione greca) pensasse più al vino Retsina come un tipo di vino utile per conservare più a lungo la produzione e non come un prodotto di prima qualità per il consumo.
D’altronde si narra che ai romani non piacesse il sapore gradevolmente amaro del retsina, dovuto alla resina di pino di Aleppo, molto gradito invece in Grecia, specialmente nell’Attica.
Le antiche ricette dell’impero romano
Un altro esempio di tradizione all’interno dell’opera sono le ricette come la ricetta di una tipologia di insalata romana antica, per la cui preparazione non veniva utilizzato il sale, a base di menta, coriandolo, prezzemolo, timo, formaggio salato, porro (o cipolla), rucola, timo, lattuga, olio d’oliva, aceto.
Nel libro sono presenti molte altre ricette dell’antica Roma, interessanti per chi fosse amante dell’archeologia culinaria.
Dove leggere il “De re rustica” di Columella?
Per la versione interamente in latino potete leggere una copia digitale in questa pagina, mentre per la traduzione in italiano o per un formato cartaceo ti consigliamo l’acquisto di una copia del libro.